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Jun 07, 2023

Trigliceridi

Diabetologia cardiovascolare volume 21, numero articolo: 68 (2022) Citare questo articolo

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L’indice trigliceridi-glucosio (TyG) è stato identificato come un biomarcatore alternativo affidabile di resistenza all’insulina (IR). Recentemente, un numero considerevole di studi ha fornito solide prove statistiche che suggeriscono che l’indice TyG è associato allo sviluppo e alla prognosi delle malattie cardiovascolari (CVD). Tuttavia, l’applicazione dell’indice TyG come marcatore di CVD non è stata valutata a livello sistemico, e esistono ancora meno informazioni riguardo ai meccanismi sottostanti associati alla CVD. A tal fine, in questa recensione, riassumiamo la storia dell'uso dell'indice TyG come marcatore surrogato dell'IR. Abbiamo mirato a evidenziare il valore di applicazione dell’indice TyG per una varietà di tipi di CVD e ad esplorare i potenziali limiti dell’utilizzo di questo indice come predittore di eventi cardiovascolari per migliorare il suo valore di applicazione per CVD e fornire prove di supporto più ampie e precise.

Le malattie cardiovascolari (CVD) sono una delle principali cause di morbilità e mortalità in tutto il mondo, ponendo gravi sfide per la salute pubblica e imponendo un onere economico ai pazienti [1]. Sebbene siano stati stabiliti diversi fattori di rischio per CVD, tra cui età, sesso maschile, obesità, ipertensione, ipercolesterolemia e diabete, studi recenti hanno dimostrato che anche alcuni individui senza questi fattori di rischio possono sviluppare CVD [2, 3]. Inoltre, nonostante lo sviluppo di tecniche avanzate e la divulgazione delle misure di prevenzione primaria e secondaria, i pazienti con CVD rimangono ad aumentato rischio di eventi cardiovascolari avversi ricorrenti [4]. Pertanto, l’identificazione precoce delle persone a rischio di CVD avrà un notevole significato clinico per migliorare la stratificazione del rischio e la gestione terapeutica.

La resistenza all’insulina (IR) è uno stato di ridotta sensibilità e reattività all’azione dell’insulina ed è stata identificata come un segno distintivo del T2DM, anche prima del diabete per diversi anni [5]. Vi sono prove crescenti che dimostrano che l’IR e i disturbi correlati contribuiscono allo sviluppo di CVD nei soggetti diabetici e non diabetici [6]. È noto che gli individui con IR sono predisposti a sviluppare diversi disturbi metabolici, come iperglicemia, dislipidemia e ipertensione, tutti fortemente associati a scarsi esiti di CVD [7]. Pertanto, l’IR è stata considerata non solo come causa patogena ma anche come predittore di CVD sia nella popolazione generale che nei soggetti con diabete. Pertanto, lo sviluppo di strumenti di screening convenienti e affidabili per rilevare l’IR e prevedere i rischi cardiovascolari è di particolare importanza.

Attualmente non esistono metodi specifici per la determinazione accurata dell'IR. I gold standard del clamp euglicemico per l'insulina e del test di tolleranza al glucosio per via endovenosa sono invasivi e costosi; sebbene siano utilizzati negli studi accademici, non trovano applicazione nella pratica clinica [8]. L'indice HOMA-IR (valutazione della resistenza all'insulina stimata dal modello omeostatico), un mezzo per rilevare la funzione delle cellule β e l'IR, è attualmente ampiamente utilizzato, ma ha un valore limitato nei soggetti che ricevono un trattamento con insulina o in coloro che non hanno cellule β funzionanti. cellule [8]. Per risolvere questa limitazione, è stato sviluppato l’indice dei trigliceridi-glucosio (TyG) che si è dimostrato superiore all’HOMA-IR nel valutare l’IR in individui con e senza diabete [9]. Secondo studi precedenti, questo surrogato semplice, conveniente ed a basso costo non richiede la quantificazione dell’insulina e può essere utilizzato in tutti i soggetti indipendentemente dal loro stato di trattamento con insulina [10]. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che l’indice TyG è un predittore indipendente della prognosi nei pazienti diabetici e non diabetici con CVD, suggerendo la sua potenziale utilità clinica nel predire il rischio cardiovascolare.

 0 by a multidetector CT scanner, is a sensitive marker for detecting the existence of early atherosclerosis. Additionally, CAC plays an important role in predicting adverse CVEs [55, 56]. Therefore, the identification of patients who have a high risk of CAC may have significant clinical relevance. A Korean study performed in 2016 was the first to explore the relationship between the TyG index and CAC in 4319 apparently healthy adults. The data showed that the TyG index was independently associated with the presence of CAC after adjusting for multiple risk factors (OR: 1.95, 95% CI: 1.23–3.11) [57]. In addition, Won et al. [58] enrolled a large number of asymptomatic healthy adults without severe CAC at baseline and demonstrated that a high TyG index was significantly associated with CAC progression, which was defined as a difference ≥ 2.5 between the square roots of the baseline and follow-up CAC scores (Δ√ transformed CACS) [58]. Notably, these two studies on the relationship between the TyG index and CAC were based on Korean healthy populations, which does not represent the characteristics of all patients with CAC. Thus, the significance of the TyG index for predicting CAC progression in individuals who have CAD still needs to be clarified./p>

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